Specchia

La specchia è un borghetto di pietre, un social, a forma di cono su cui salire per potenziare e condividere il proprio punto di vista.

Non è un cumulo di sassi messapici, bensì un luogo privilegiato come il tetto del trullo, emblema dello spirito di una comunità del basso Salento, aperta, solidale in casa e fuori, dalla cui alta estremità continua a misurare il proprio livello di protezione e nel contempo la capacità di emanciparsi, di ergersi.

La specchia è una sentinella, passi se vecchia messapica, erosa, confusa tra altre rocce nella vegetazione! Ma non è una pietraia perché non copre il corpo di nessuno, semmai è vestita d’impronte dei cittadini gemellati nella Specchia grande le cui strette vie sono parte di un corpo che si congiunge alle braccia di scale.

Braccia strette ad altre braccia di un club nazionale, quello dei borghi più belli, forte di un abbraccio così straordinario da riuscire a toccare il mare sia ad est che ad ovest, con l’anima pietrosa e severa da una parte, pietosa dall’altra.

Specchia è il paese tra tanti e di tanti, è sulla carta d’identità di abitanti di ogni altro dove, il cui toponimo non necessariamente è in corrispondenza del luogo di residenza ma in quello del cognome.

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