
- On Giugno 28, 2016
- In Carovigno
- Tags Tag:Carovigno, Castello Dentice di Frasso, Puglia
Un mosaico di voci
Terra è femmina davvero, si può resisterle e ci si può far male. Il fard è il fertilizzante di bellezza espressa in ogni sua regione, luoghi della seduzione e di sudori diversi.
Il volto dorme a vista per metà, l’altra ti entra già dentro lungo il percorso inverso dell’ombra. Creatura fatale su cui crocifiggersi. Se morta, la morte è tentatrice su un letto che si crepa per poi sbriciolarsi. La sua superficie grida alla vita continuando a rassodare il suo peso e a far più dura l’eccitazione. La corteccia è di chi gli alberi li abbraccia quando vivi e li riconosce quando abbandonati dalla tempesta.
Figlia di un possente e ormai lento falegname che sente alle calcagna la fine della solitudine, le radici di Terra, invece, ancorano con precisione le gambe come pilastri mozzati nel suolo dei colori dell’infinito.
Bellezza che infrange la convenzione e se la si vuol possedere occorre riconoscersi ombre capaci di sopportare almeno il calore solare, senza mimetizzarsi al riparo di esso o sotto protezione di un abito.
Terra è la femmina di Puglia che temiamo e che vorremmo, è colei che partorisce a vista i nostri vizi, non sempre riprovevoli, di recente diventano manifestazione di liberazione, di buona trasgressione dell’oscurantismo culturale locale a Carovigno. Terra è l’emancipazione di una cittadinanza che attraverso le forme artistiche abbandona la propria ombra dando vita ad altrettante voci.
[Dipinti di Cosimo Mosaico]